Nel settore agroalimentare la tecnologia blockchain è considerata una grande opportunità ai fine di garantire trasparenza e immutabilità ai dati prodotti lungo le fasi che contraddistinguono le varie filiere, allo scopo di aumentare la fiducia del consumatore, il quale viene messo nelle condizioni di conoscere ogni dettaglio del prodotto che sta acquistando.
Il contributo della Blockchain al settore agroalimentare
Gli obiettivi che spingono le imprese agricole e agroalimentari ad adottare la tecnologia blockchain si possono ragfruppare in due gruppi principali.
Obiettivi legati alla tracciabilità e alle certificazioni come:
- la sostenibilità ambientale e sociale (ad esempio, in agricoltura progetti per il controllo delle pratiche di caporalato; oppure, nel settore ittico, il rispetto di standard internazionali a garanzia del mantenimento delle riserve naturali);
- la food safety (ad esempio, nell’alimentare, sono attivi progetti per controllare la presenza di allergeni o rendere più efficiente il processo di ritiro dei lotti compromessi)
- il monitoraggio dei trasporti e delle fasi produttive (come la registrazione di parametri biologici nelle fasi di produzione del formaggio o della temperatura, dell’umidità e della luce del trasporto di olio extravergine d’oliva dall’Italia agli Stati Uniti).
Obiettivi legati alle transazioni
- le compravendite di beni (ad esempio la compravendita di partite di grano o di capi di bestiame, oppure la compravendita di terreni),
- l’erogazione di sussidi (legati alla PAC o destinati ai paesi in via di sviluppo);
- la regolazione dei rimborsi assicurativi (come l’erogazione in automatico del rimborso nel momento in cui determinati parametri di siccità dovessero essere in soddisfatti).
Quali benefici dalla Blockchain per la filiera agroalimentare?
I meccanismi di consenso specifici di ciascuna piattaforma blockchain, rendono impossibile, o comunque molto complesso, poter modificare i dati inseriti e la sua natura di registro distribuito permette di rendere accessibili i dati in modo più semplice e continuativo. Di conseguenza, i benefici principali della tecnologia blockchain nel settore agroalimentare sono: trasparenza, immutabilità del dato e condivisione dello stesso lungo l’intera filiera, cui si aggiunge la rapidità nel reperire le informazioni relative a ciascun prodotto. Questo meccanismo ha lo scopo di aumentare la fiducia del consumatore e, più in generale, di chi ha accesso ai dati. come effetto ulteriore quello di acuire la fiducia del consumatore. Resta ancora da chiarire tuttavia quanto questo possa tradursi in un effettivo beneficio commerciale.
Il contributo degli Smart contract
L’applicazione degli smart contract permette di programmare, automatizzare e semplificare le transazioni che regolano le relazioni all’interno delle filiere, senza necessità di ulteriori controlli. Il loro utilizzo renderebbe possibile regolare e garantire il mantenimento della qualità del prodotto lungo l’intera filiera, ad esempio impedendo in automatico che un prodotto che abbia superato la temperatura stabilita durante le fasi di trasporto possa essere accettato e pagato dall’acquirente.
La Blockchain garantisce da sola la tracciabilità?
La risposta a questa domanda è negativa ed è, quindi, necessario, affiancare un insieme di soluzioni tecnologiche al servizio della tracciabilità. Questo processo si compone delle seguenti fasi: identificazione, acquisizione del dato, registrazione del dato, gestione ed elaborazione dello stesso e infine trasmissione e comunicazione. La tecnologia Blockchain si inserisce nelle ultime tre, garantendo che il dato una volta immesso non è stato modificato, ma non certifica che esso sia veritiero e coerente con la realtà a cui fa riferimento.
Un “oracolo” al centro del processo di tracciabilità agroalimentare
Diventa fondamentale l’identità e la integrità del “soggetto” che deve registrare, all’interno della Blockchain, le informazioni provenienti dal mondo “reale”, soggetto comunemente definito come oracolo: in ogni progetto si deve identificare l’ “oracolo” più debole e porre in atto i rimedi tecnologici necessari, che aiutino a rafforzare il legame fra mondo fisico e digitale (soluzioni Internet of Things sensori, Rfid, Nfc, ecc.)e Mobile). Il fallimento anche solo di un oracolo può inficiare, infatti, la qualità dell’intero processo di tracciabilità e, soprattutto in presenza di smart contract, potrebbe innescare in automatico ripercussioni negative lungo tutta la filiera. Per sfruttare il pieno potenziale della Blockchain in ottica tracciabilità, occorre dunque pensare a questa tecnologia come a un tassello da integrare con altre soluzioni a disposizione
Conclusioni
La Blockchain, insomma, si prospetta una tecnologia molto importante per la tracciabilità, anche nell’alimentare. Ma è importante per molte aziende non avere fretta e creare le giuste competenze in modo tale che si eviti l’ “effetto moda”, con una conseguente dispersione di risorse, che in molti casi si tramuta in rifiuto per alcuni anni.