Bitcoin Legend (BCL) si presenta proprio come un progetto non affidabile, almeno per diversi punti di vista.
Come abbiamo detto poco fa: bisogna farsi qualche domanda, ma quali? Riconoscere i progetti validi dalle perdite di tempo (nel migliore dei casi) può essere complesso, ma ci sono alcune domande che possono aiutarci a semplificare il processo di selezione.
Per quanto nel mondo ci siano innovatori, ci saranno sempre dei truffatori che, spacciandosi per visionari, puntano al nostro portafoglio, raggirandoci. Anche se non ci piace dare ulteriore visibilità a questi scam (truffatori), riteniamo utile iniziare a farsi qualche domanda prima di dare i soldi al primo che passa, soprattutto se le persone a cui diamo i soldi non sappiamo chi sono.
Le domande più importanti
Andiamo a vedere le cose su cui bisogna informarsi prima di valutare un investimento nelle crypto:
- Chi ci chiede i soldi?
- Perché ci chiedono i soldi e cosa ci fanno?
- Quale problema vuole risolvere il progetto?
- E’ innovativo o indispensabile per risolvere il problema?
Chi ci chiede i soldi?
Prima e più importante cosa da capire è a chi dovremmo dare i nostri soldi, dopotutto in un ambiente trustless (senza fiducia), doverci fidare di un team di sviluppo è già qualcosa che non andrebbe fatto. Sempre se un team di sviluppo c’è… Perchè c’è… Vero?

Cercando nel sito non si trova nessun riferimento a chi c’è dietro a questo “progetto”. Anche provando a fare una ricerca approfondita di tutti i link collegati al sito, tramite i dorks di Google, non si trovano link utili a reperire info sulla persona o il team che sta sviluppando questo token.
Ok… Magari troviamo qualcosa sul White paper, il documento ufficiale con tutte le info…
Nulla di nulla.
Beh allora andremo a chiedere nei gruppi Discord e Telegram, dove sicuramente ci saranno notizie del team o almeno potremmo fare domande ai moderatori delle community.



Le community risultano piene di utenti, oltre 100’000 su Telegram e quasi 12’000 su Discord, ma nessun moderatore o nessuno che conosca il team… Inoltre quando chiedo informazioni all’amministratore del gruppo Telegram, prima mi chiede di che team parlo e poi mi dice che non si conosce, ma “presto” sarà rivelato, insomma non iniziamo bene se siamo solo alla prima domanda, Bitcoin Legend non sembra avere un team affidabile.
Perché ci chiedono i soldi e cosa ci fanno?
Gran bella domanda, andiamo a vedere nel white paper cosa ci spiegano a riguardo.

Leggendo quello che dovrebbe essere il white paper, ma si rivela essere una cozzaglia di frasi fatte in stile miss Italia che vuole salvare il mondo, di buzz-word (parole di tendenza) ed errori grammaticali, notiamo come in pratica chiedono soldi per sviluppare 3 aree: mining, metaverso con NFT e un gioco Play to Earn, ma quando, come e in che modalità, non lo dicono.
Quale problema vuole risolvere il progetto?
Stando al white paper, vogliono risolvere il “problema” dell’investimento in termini di costi energetici e macchinari del mining di Bitcoin, e creare nuove opportunità nel “metaverso”. Un paio di cose vanno però specificate:
- Il mining di bitcoin (BTC) in principio si poteva fare con qualunque computer anche di basse prestazioni, solo quando il network è cresciuto e la domanda è aumentata, molti hanno iniziato ad investire in macchinari specializzati per ottenere un maggior profitto.
- Il mining di bitcoin (BTC) è necessario per verificare le transazioni sulla blockchain di Bitcoin, in modo da evitare il double spending e mantenere alti gli standard di sicurezza della rete.
- Minare Bitcoin Legend (BCL) non è minare bitcoin (BTC).
- Minare dei token su Ethereum non ha semplicemente senso, in quanto ci sono già i miners di Ethereum, che validano le transazioni di tutti gli smart contract sulla rete.
- Minare questo token non ha nessuna utilità ed è un termine inesatto, al massimo si mintano.
Il termine mining è nato dalla similitudine dei validatori nella blockchain con i minatori, che lavorano e “picchettano” fino a trovare l’oro, nel caso di bitcoin BTC, che viene dato come ricompensa al lavoro svolto nel preservare l’integrità della rete.
Per Bitcoin Legend (che è sulla rete di Ethereum e con Bitcoin non ci azzecca proprio niente) è diverso, non c’è una blockchain da preservare, in quanto token su una rete già coperta dai nodi di Ethereum. Quindi estraiamo token in cambio di cosa?
A leggere il white paper si estraggono token dalla rete (fino a un massimo di 11 miliardi di token), solo per la promessa di un futuro ecosistema dove spenderli.

La supply quindi è parecchio grande, paragonata a quella di bitcoin di 21 milioni. Tutti questi token che miniamo però, una volta in nostro possesso, li possiamo scambiare? A quanto pare.. NO.
Non ancora almeno, infatti si possono accumulare fino a settembre, dove solamente dopo aver effettuato il KYC (Know Your Customer) e quindi avendogli dato tutti i nostri dati, su chi siamo, dove abitiamo, quanto guadagnamo, se approvati, ci daranno la possibilità di scambiarli, altrimenti perderemo tutti i token “minati” fino a quel punto. Tirando 2 somme loro decidono quanti token possono essere dumpati (venduti per incassare il profitto) e quanti invece.. spariscono? Vantaggioso no?

Ok, ma anche ammesso che teniamo il cellulare a “minare” da qua a settembre, poi avremo dei token che saranno scambiabili facilmente no?
Eeeeeh… Non esattamente.

Stando a Coingecko, il contratto infatti, sembra essere scambiato solo su un CEX (Exchange centralizzato).
Avendo tante persone dentro però, come detto prima, avremo una alta liquidità che ci eviterà lo slippage (perdita di capitale dato dalla poca liquidità) e ci permetterà di operare in tranquillità no?
Eeeeeeh… Non è esatto neanche questo. A quanto si vede da Coingecko infatti ci sono poco più di 535’000 dollari di volume giornaliero, che è molto poco, mentre sulla blockchain?

Guardando sulla blockchain di Ethereum, sembra ci siano soltanto 144 wallet detenenti questo token.
Dove sono quindi i token e i wallet delle centinaia di migliaia di persone nelle community, che attualmente stanno minando BCL?
Va beh, ma sul sito c’è scritto che quello è il “vecchio” contratto, perchè stanno passando al nuovo su BSC (Binance Smart Chain) per abbattere i costi di transazione. Se andiamo a vedere sulla blockchain di Binance al nuovo contratto, troveremo sicuramente più wallet, contenenti tutti i BCL minati. Giusto?

Come purtroppo alcuni di voi stanno iniziando a capire, non ci sono neanche qua i wallet delle persone che stanno “minando” il token, anzi, ce ne sono ancora di meno, con soli 50 wallet!
Bitcoin Legend quindi, non sembra esattamente affidabile per la detenzione dei token di chi lo “mina”.
Sul sito però ci saranno delle spiegazioni su come bisogna fare questo passaggio, anche perchè essendo sulla blockchain basta uno smart contract, al quale dando i token su Ethereum, ci darà il corrispettivo wrappato su BSC, ne vediamo tantissimi farlo, faranno così anche loro… No?

Guardando le “istruzioni” sul loro sito, per migrare i token da ERC20 a BEP20, e leggendo tra le righe evitando i vari errori ortografici, notiamo una cosa comune e una meno comune.
Avendo i token sul Exchange centralizzato Lbank, senza fare niente ci ritroveremmo già i token nuovi, questa è una pratica molto comune tra gli exchange centralizzati, sono comodi.
Dall’altra parte però, se li detenessimo nel nostro portafoglio non custodial (come MetaMask), troviamo una cosa anomala, dovremmo infatti mandarli a loro e aspettare che i “loro sistemi” ci mandino indietro i nuovi token. Dov’è finito quindi lo smart contract, per effettuare il passaggio in totale sicurezza e in modo decentralizzato?
E’ innovativo, il primo o indispensabile per risolvere il problema?
Tiriamo due somme e ragioniamo insieme per rispondere a questa domanda.
Definire innovativa una nuova moneta digitale che copia il nome dal Re, ma non ci ha nulla a che fare, non lo farei. Non si può dire che sia il primo progetto che porta una moneta, che (forse) porterà un “metaverso”, che adotta gli NFT (per cosa non è chiaro) o che (forse) creerà un Play to Earn. Non lo definirei neanche indispensabile per il progresso tecnologico, perché almeno conoscendo il team che ci sta dietro potremmo farci una idea di cosa sono capaci, ma non si hanno notizie a riguardo.
Conclusioni
Si chiama Bitcoin Legend, ma con Bitcoin non ci azzecca niente, non si sa chi c’è dietro, non si sa perché si mina, non si sa dove sono i token di chi mina, non si sa se chi mina riuscirà a prelevare o scambiare i token minati, ci sono troppe buzz-word, come “metaverso”, “NFT”, “Play to Earn” in un periodo dove guarda caso si parla solo di queste 3 cose.
Se si prende il token e lo si detiene su MetaMask, lo si deve mandare a loro in attesa di farsi mandare il nuovo, bisogna fare il KYC dandogli tutte le nostre informazioni.
Anche la app (non ne ho parlato altrimenti non finivo più) sul Play Store, non ha specifiche sulla sicurezza dei dati e le recensioni sono di persone che si lamentano che non c’è trasparenza.
Di altre cose da dire ce ne sono un sacco, volendo approfondire ulteriormente, ma questo articolo ha lo scopo di stimolare la curiosità e la diffidenza, in un mondo che per sua natura è trustless.
Ricordandoci sempre che le persone possono dire quello che vogliono, ma i fatti restano quelli, verificare prima di investire o anche solo consigliare un progetto ad un amico, può fare la differenza tra avere ancora i soldi e gli amici e non avere nessuno dei due.
A voi le conclusioni quindi nel definire questo progetto affidabile o più nella direzione… SCAM!