Da un paio di stagioni a questa parte, il Barcellona ha avuto grossi problemi a tesserare i suoi ultimi acquisti a causa della complicata situazione economica. Anche le regole imposte dalla Liga spagnola, che prevedono un tetto salariale, un limite di spesa e altre voci legate al fatturato del club, hanno contribuito al profondo rosso dei conti catalani. La società, a causa di questi problemi economici, si è vista costretta a vendere il 25% dei diritti tv per i prossimi 25 anni al fondo Sixth Street. Ma non solo: ha anche ceduto una doppia quota del 24,5% dei Barça Studios (il comparto che si occupa di token, NFT e metaverso) a Socios e a Orpheus Media, incassando 200 milioni di euro in totale.
I soci del Barcellona non ci stanno
Proprio in merito alla cessione dei Barça Studios, un gruppo di soci sarebbe pronto a fare causa al club, siccome la vendita in questione è avvenuta senza il voto o l’approvazione dei delegati. Ritengono inoltre, che la vendita sia andata ben oltre l’attività audiovisiva per la quale il consiglio aveva permesso. Laporta, presidente del Barcellona, nel giorno dell’accordo con Socios ha parlato anche di metaverso e NFT: “È una vendita definitiva, anche se in qualche modo potrebbe essere recuperata. Questa operazione rappresenta l’ingresso di un nuovo partner come Socios.com, che ha fatto un grande investimento”. Una mossa (quella del club catalano) finalizzata ad aumentare la potenza di fuoco sul mercato, ma soprattutto a migliorare i conti.
Cessioni necessarie per ridurre i debiti del club
Laporta, nell’agosto 2021, ha dichiarato che i debiti del Barça ammontavano a 1,35 miliardi di euro, con 673 milioni dovuti alle banche. A giugno, la società ha approvato la vendita di una quota di minoranza della sua divisione licensing e merchandising, oltre alla cessione fino al 25% delle sue entrate dai diritti tv LaLiga. Il club ha anche ufficializzato un accordo di sponsorizzazione di maglia e stadio con Spotify, un accordo del valore di 280 milioni di euro. A dicembre ha approvato piani finanziari per rinnovare il Camp Nou, tra cui raccogliere ulteriori 1,5 miliardi di euro di debiti.