La polizia albanese ha arrestato martedì il fondatore turco latitante del crypto-exchange Thodex, ricercato dall’Interpol per sospetta frode in criptovalute e latitante da un anno.
L’operazione
Le polizie albanese e turche hanno identificato il sospetto come Faruk Fatih Ozer e il ministero degli Interni turco ha dichiarato che le autorità hanno avviato le procedure di estradizione. La polizia ha affermato che il 28enne è stato arrestato nella zona turistica meridionale di Himare insieme a due aiutanti albanesi in un’operazione denominata in codice “Brain“. Sono stati sequestrati computer portatili, dispositivi mobili e carte bancarie, si legge nel comunicato stampa della polizia.
Le indagini
Il 22 aprile del 2021 i pubblici ministeri turchi avevano aperto un’indagine dopo che il fondatore dell’exchange con sede a Istanbul, aveva chiuso il suo sito ed era fuggito dal Paese con un patrimonio di circa 2 miliardi di dollari degli investitori.

L’Ufficio del Pubblico Ministero di Istanbul aveva fatto un appello affinché gli utenti attivi della piattaforma, 391mila, si facessero avanti per sporgere denuncia. Nel frattempo, l’avvocato Abdullah Usame Ceran aveva presentato una denuncia penale contro Özer, fondatore e amministratore delegato della piattaforma, per “frode aggravata” sottolineando che erano state bloccate le operazioni di prelievo. L’avvocato aveva richiesto il sequestro di tutti i beni della piattaforma, compresi veicoli, conti bancari, partecipazioni e azioni. Inoltre Ceran aveva affermato che, in base alle sue informazioni Ozer aveva lasciato la Turchia il 20 aprile attraverso l’aeroporto di Istanbul. L’agenzia di stampa Demirören aveva pubblicato una fotografia di Özer scattata a un punto di controllo dei passaporti. Incerta la sua destinazione: l’Albania, dove è stato arrestato, secondo alcuni; la Thailandia o gli Usa, secondo altri.

I rapporti dicevano che il sito web e la piattaforma avevano chiuso i battenti mentre erano in possesso di almeno 2 miliardi di dollari di 391.000 investitori. “Le vittime sono in preda al panico”, aveva dichiarato Oğuz Evren Kılıç, avvocato di Ankara di alcuni dei truffati, i quali stavano presentando le loro denunce presso le procure delle città in cui risiedono. L’exchange aveva diffuso il 19 e il 20 Aprile alcuni comunicati stampa nei quali affermava che erano iniziate alcune operazioni di manutenzione del suo sito giustificando, in questo, modo le sospensione della normale operatività. Il 21 aprile la piattaforma Thodex aveva fatto un altro annuncio dicendo che la società proprietaria dell’exchange avrebbe avviato una partnership internazionale e che i membri sarebbero stati in grado di effettuare nuovamente le transazioni dopo un periodo di manutenzione di cinque giorni.
La vicenda
Secondo i dati pubblicati da coingecko.com, il volume di scambi giornalieri prima della chiusura di Thodex era triplicato rispetto alla settimana precedente, arrivando a oltre 1,2 miliardi di dollari il 16 aprile. “Ho lasciato il Paese il 19 aprile per condurre le trattative finali con gli investitori”, c’era scritto in una dichiarazione non firmata sul sito della piattaforma comparsa dopo l’inizio delle indagini delle autorità giudiziarie.
Thodex aveva condotto campagne di marketing aggressive per attirare gli investitori. In un primo momento si era impegnata a distribuire auto di lusso attraverso attraverso una massiccia campagna pubblicitaria con famose modelle turche.

In seguito ha lanciato la sua campagna Dogecoin, in cui ha venduto le monete della criptovaluta con un forte sconto, ma non ha permesso agli investitori di vendere.

Le criptovalute in Turchia
Le criptovalute stanno diventando particolarmente popolari tra i turchi, che cercano di preservare i loro risparmi nel bel mezzo di un forte calo del valore della lira turca. Il volume degli scambi di criptovalute in Turchia ha raggiunto i 218 miliardi di lire (27 miliardi di dollari) dall’inizio di febbraio al 24 marzo, rispetto ai poco più di 7 miliardi di lire dello stesso periodo dell’anno precedente, secondo i dati del ricercatore statunitense Chainalysis analizzati da Reuters. Il mercato turco delle criptovalute rimane non regolamentato, nonostante il crescente scetticismo del governo sulla sicurezza e sull’uso delle valute digitali. In Turchia operano circa 40 piattaforme di scambio di criptovalute.