Alan Tonetti è fondatore e CEO di TaoDust. Digital Marketing e Communication Manager diventato imprenditore, ha lavorato con aziende internazionali come Samsung alle Olimpiadi di Rio 2016, Banca Mediolanum, Charitystars e molte altre. Alan è appassionato di blockchain, è relatore alle conferenze sulle criptovalute in tutta Europa e consulente per nuovi progetti.
“Il nostro obiettivo è fornire al cliente un interlocutore unico per il suo approccio alla blockchain, che si occupi della parte strategica, della parte legale e del marketing”.
Quali sono le problematiche principali di questo settore?
“L’assenza di un luogo in cui formare le persone su questi argomenti. Molte persone sentono parlare di blockchain, ma non sanno, in realtà, di cosa si tratta, e molto spesso alle persone, che incontro, devo fare una prima fase di formazione su di essa e poi illustrare i miei servizi. Se un unico progetto prevedesse tutte queste fase, porteresti l’interlocutore dalla tua parte e a questo punto egli condividerebbe le tue idee, si servirebbe dei tuoi servizi e, più in generale, abbraccerebbe l’intero mondo della blockchain.”
Quindi c’è molto lavoro da fare per combattere lo scetticismo generale?
“Lo scetticismo e anche le informazioni sbagliate perché spesso ci sono consulenti che vendono il fumo negli occhi alle persone, le quali subiscono ingenti perdite di denaro e dopo, non sono più disposte a credere nella blockchain e a investire di nuovo su di essa“.
Al momento il settore delle criptovalute è caratterizzato dal bear market, la vostra realtà come sta reagendo a tutto questo?
“Non guardiamo mai alle dinamiche di prezzo nel breve periodo. La blockchain rappresenta uno strumento per migliorare il futuro delle persone ed è quella la nostra prospettiva. Allo stato attuale c’è una sofferenza a livello di ecosistema di prezzi e volatilità degli asset però se l’ottica è il lungo periodo, la blockchain funziona ed è qualcosa, che davvero può far svoltare il business della persona. In questa ottica la quotazione attuale del BTC è questione secondaria”,
Secondo lei questa situazione era prevedibile o arginabile?
“Era assolutamente prevedibile; il mercato delle criprovalute è ciclico e, se si è passati da 3.500 dollari, che è stato il bottom del ciclo precedente ai 60mila attuali, era inevitabile, che sarebbe avvenuta una correzione grossa come quella che c’è stata”.
Adesso state presentando una sorta di diamante, cos’è questa questa novità?
“E’ un progetto che permette di comprare un diamante, che ha al suo interno un criptowallet, che si può riempire secondo i propri desideri: con un NFT, con BTC e cosi via. Attraverso una scansione particolare si accede al proprio wallet e si possono muovere i propri asset”.
Alan Tonetti chiude l’intervista sottolineando che avere un diamante è elegante, distintivo ed è “molto diverso dall’avere il proprio wallet nel telefono, piuttosto che nel computer, piuttosto che sul ledger“.